La vita caratteristica che si svolge in questo periodo del pieno inverno, tra i germi delle piante, la terra vivente e lo spazio stellare, può essere paragonata solamente con l'esperienza diurna dell'uomo allorché, dopo il sonno ristoratore, riprende nuovamente al mattino i rapporti con l'ambiente. In questo modo, seppure con una coscienza diversa da quella dell'uomo, l'essere vegetale vive durante il periodo invernale come seme o come gemma. Quindi ciò che avviene in inverno per la terra e i germi delle sue piante è un esser desta, non un dormire. Quando poi si avvicina la primavera, la terra e i suoi germi diventano stanchi cominciano a dormire e a germogliare. La terra manifesta i propri sogni nei fiori del mondo vegetale.
L'autunno, con i colori che si spengono, il paesaggio invernale disegnato appena in chiaroscuro sottrae sempre più ai nostri sensi esteriori lo stimolo della visione duratur.a Lo sguardo viene indirizzato verso l'interno, dove trova, nel ricordo, le immagini della passata bellezza.
La dedizione a queste immagini della bella apparenza, deve essere ora trasformata nell'abilità della contemplazione riflessiva.
La saggezza delle forze cosmiche creatrici, manifestata dall'estate, è scomparsa nel nascondimento delle gemme, dei germi e dei semi. Occorre una luce diversa da quella del sole esteriore, per trovare questa saggezza nascosta.
La cenere del fuoco estivo cade nel seme dell'autunno, nel fogliame bruno e color terra dei boschi. Nei colori dei fiori, ma ancor più nei toni gialli luminosi e nei rossi dell'autunno, vi è un riflesso della fenice che si solleva da questa cenere. Essa torna negli spazi stellari da cui si era gettata nel fuoco dell'estate e sui raggi del sole primaverile.
Allorché il seme dell'autunno cade nella terra, vi trova questa vita materna della terra, viene da questa circondato e avvolto.
Ciò che nasce d'estate per la forza del fuoco purificatore, diviene nutrimento per l'uomo. Non soltanto cereale per il pane e i frutti, ma anche luce e calore. Nell'uomo ciò che porta d'estate l'elemento nutritivo, viene innalzato e trasformato, mediante la digestione e la respirazione, in qualcosa di rinnovante e risanante. In tal modo l'uomo compie in sè il processo autunnale. Vivendo nell'autunno, lo raggiungono le forze di rinnovamento e risanamento, dall'interno e dall'esterno. Questo elemento di rinnovamento e risanamento viene ulteriormente trasformato nell'uomo ed elevato di uno stadio, diviene forza di pensiero. Nella natura esteriore questo è l'inverno in cui la forza dell'acqua rianima i semi e la terra. L'uomo anima le proprie forze di pensiero. Questo è il suo inverno interiore. Tuttavia ciò che sorge nell'uomo come forze di pensiero rianimate, può fluire verso il basso nella volontà creativa. Questa forza della volontà creativa è, interiormente ed esteriormente, una forza costruttiva e conservativa. L'acqua ha quindi in sè le forze delle stagioni, ma non le compie soltanto nelle singole stagioni, bensì quotidianamente, ogni ora, trasformando l'elemento nutritivo in risanatore, l'elemento risanatore in forze di pensiero e queste ultime in volontà. Ciò che si compie in tal modo nell'interiorità dell'uomo come corrente vitale fisico-spirituale, in maniera continua e più o meno inconscia, può essere sperimentato e sentito esteriormente nelle singole stagioni. Non si tratta soltanto di un evento naturale. Può essere portato a coscienza nella propria interiorità. Chi osserva qualcosa nello svolgimento della propria vita annuale, può rendersi conto di come l'estate lo nutra, l'autunno lo risani, l'inverno lo rianimi nei pensieri di modo che, verso la primavera, possa fluire in lui nuova volontà.
da "L'anno della terra"