Voci ridisegnate
20 febbraio 2014
Abbiamo ascoltato
Lucia Hwong - House of Sleeping Beauties
Patrick O'Hearn - Trust
Movimento Gutai
Fondato nel 1954 ad Osaka da Jiro Yoschihara, il movimento Gutai rappresenta una delle avanguardie artistiche di maggior interesse e spessore del dopoguerra. Forzando i confini della pittura e della scultura, oltre che portare alle estreme conseguenze l'ambivalente rapporto con la tradizione, il movimento Gutai coglie appieno il sentire comune del momento artistico sviluppando in parallelo, ed in alcuni casi anche anticipando i maggiori movimenti occidentali: dall'Action Painting all'Informale. L'evento artistico invade la quotidianità, l'incrocio di generi muove pittura, calligrafismo, performance, opere teatrali, improvvisazioni, e la cosiddetta "avanguardia sotto il cielo" risponde alla comune necessità del superamento dei limiti dei medium tradizionali, volgendosi alla materia e alla concretezza del mezzo artistico.
Yasuo Sumi
Yasuo Sumi - Gutai tra passato e presente" Performance artistica
di Yasuo Sumi. Evento collaterale della 52° Biennale d'Arte di venezia - Cannaregio Giugno 2007
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Yasuo Sumi (1925) è conosciuto come uno degli action painters del movimento Gutai. Dopo essere entrato nel Gutai nel 1955, ed aver partecipato a tutte le mostre del movimento, dalla prima alla ventunesima, e, in seguito, nell'Art Club diretto da Taro Okamoto, Sumi è oggi membro del Gruppo AU, alle cui esposizioni partecipa immancabilmente.
Shozo Shimamoto
Shozo Shimamoto Samurai, acrobata dello sguardo Genova
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Shozo Shimamoto (Osaka, 22 gennaio 1928 – 25 gennaio 2013) è stato un artista contemporaneo giapponese.
è stato membro del movimento d'avanguardia Gutai, fondato negli anni cinquanta. Suoi lavori sono in collezioni di musei come la Tate Gallery e la Tate Modern (a Londra e a Liverpool) e il Hyogo Prefectural Museum of Art a Kobe, Giappone. Il critico del New York Times Roberta Smith lo ha definito come uno degli sperimentatori più audaci e indipendenti della scena dell'arte del dopoguerra negli anni cinquanta. Internazionalmente noto anche nel circuito della "Mail Art", della quale è stato un pioniere. "Shimamoto ha fortemente contribuito a rinnovare la fortissima tradizione dell'arte giapponese alla luce degli avvenimenti nella nuova dimensione del dopoguerra e del dopo bomba atomica. Con gli altri membri del Movimento, Shimamoto ha sovvertito l’idea che tutti avevano dell’arte giapponese floreale e decorativa creando così una cultura figurativa completamente nuova. Gutai, del resto, è una parola che in giapponese significa conflitto tra materia e spirito, e Gutai ha prodotto, infatti, una rottura con l'arte spirituale introducendo l’aspetto della materia nel rapporto con la dimensione lacerata dei tempi attraverso la forte frattura con la tradizione e non poteva essere diverso dopo Hiroshima e Nagasaki".
"Shimamoto mediante "cannonate", dripping, tagli e buchi della tela ha creato una nuova spazialità bidimensionale. L’artista giapponese è stato, nel ’54 a Osaka, un membro dinamico del movimento d'avanguardia Gutai , fondato da Jiro Yoshihara, ed ha propugnato un uso spregiudicato dei materiali enfatizzando il gesto e l’evento artistico fino a sconfinare nella spettacolarità anticipando, in tal modo, il rito degli happenings negli anni Sessanta. Con estrema naturalezza Shimamoto è passato dai Buchi, all'Informale, dalla Mail Art alla Body Art, dalla performance alla fotografia.
Gutai
"Gutai: Splendid Playground" Installazione al Gugenheim di "Work (Water)"
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Hans Hartung
Hans Hartung (1904-1989) è un pittore dal linguaggio complesso, tedesco di nascita e francese d'elezione, che ha conosciuto direttamente tutti i movimenti avanguardisti del '900, dal tachisme all'astrattismo lirico di Kandinskij al Cubismo all'Espressionismo senza tuttavia omologarsi in nessuna corrente o tendenza, senza mai lasciarsi imprigionare da definizioni, filtrando ogni esperienza alla luce di una sua personale concezione dell'arte come linguaggio individuale, inimitabile ed autonomo: egli stesso dichiara :"In quanto a me, voglio rimanere libero di spirito, d'azione. Non lasciarmi rinchiudere, né dagli altri, né da me stesso"
Così parte dallo studio dei grandi pittori classici del passato, fra tutti prediligendo Goya e soprattutto Rembrandt, nel quale legge, con straordinaria sensibilità, tensioni nascoste e misteriose espresse in macchie cromatiche fine a sè stesse, per giungere ad un decisivo incontro con Kandinskij, nel 1925, dopo il quale si instaura definitivamente il carattere della sua pittura, astratta ed informale.
Ed Hartung utilizza, dell'astrattismo, tutte le modalità formali, action painting, macchie e spruzzi di colore in chiave tachista, graffitismo, segno libero che ha "l'aspetto zigzagante di una linea che corre attraverso la pagina", segno-gesto-azione, perchè "scarabocchiare, grattare, agire sulla tela, dipingere infine, mi sembrano delle attività umane così immediate, spontanee e semplici....", egli dice, azioni umane elementari eppure così significanti, pregnanti, dense di espressività.
Filtrato dal background culturale europeo, il linguaggio di Hartung, che esordisce da subito come non figurativo, unisce in termini di eleganza assoluta e di equilibrato controllo irruenza espressionista e anarchia informale, costruendo infinite vaziazioni giocate sul 'segno', tema che percorre tutta la sua produzione.
Fino alla fine, quando ormai stremato e ridotto su una sedia a rotelle, nel suo studio di Antibes si procura mezzi improvvisati e con una pompa per spruzzare l'insetticida sulle viti spara sulla tela violenti getti di colore, lasciando esplodere tutta la sua incredibile forza creativa in un estremo atto d'amore per la sua arte e per la vita.
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Achyut Palav
Dimostrazione di calligrafia
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Capogrossi
Fabbri racconta - Un pittore alla settimana - Capogrossi
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