La nostra epoca è senza dubbio caratterizzata dal boom dei consumi. Consumare significa scarti, avanzi, rifiuti. Il tema proposto affronta un aspetto di primaria importanza della società contemporanea, quello dei rifiuti solidi urbani e del ciclo di smaltimento e riciclaggio di materie riutilizzabili come plastica, carta, alluminio, vetro. Un'adeguata educazione ambientale insegna a collocare questi materiali negli appositi raccoglitori, ad informare e sensibilizzare sulla loro importanza e la conseguente necessità di riciclarli.
Riutilizzare gli scarti secondo una modalità artistica costituisce un ulteriore strumento di sensibilizzazione alla tutela dell'ambiente, facendo dei rifiuti la materia prima di originali opere artistiche. I materiali di scarto si trasformano così da cose inutili e senza nessun valore a elementi di un linguaggio pieno di simboli e significati.
L'arte fatta con i rifiuti nasce agli inizi del secolo scorso. Molti artisti dai primi del Novecento ad oggi hanno utilizzato i rifiuti come materia prima delle loro opere, espresse a volte con ironia e dissacrazione per l'arte accademica.
Attraverso la conoscenza dei linguaggi artistici e la sperimentazione diretta di tecniche e materiali, il percorso proposto favorisce nei partecipanti la scoperta delle proprie possibilità espressive in ambito comunicativo e relazionale.
Filo conduttore sono le opere d'arte e il mondo sensibile della comunicazione artistica.
Obbiettivo del corso è comunicare con l'arte. La comunicazione prevede la conoscenza di un codice, un alfabeto condiviso ed è per questo che grande importanza è data alla conoscenza dei materiali da usare. I materiali di scarto hanno una loro storia, una loro anima. Entrare in relazione sensoriale con i materiali aiuta a coglierne l'essenza e a favorirne la trasformazione in termini creativi. Un materiale ha una sua forma, peso, consistenza, odore, colore, sonorità. A volte il materiale di scarto è addirittura un oggetto o parte di un oggetto. Ha allora una memoria, una storia da raccontare. Riflettere sulle proprietà della materia apre ad un processo cognitivo molto interessante:
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un materiale si può leggere, si può classificare, differenziare, separare, suddividere, può dialogare con altri materiali integrandosi per creare forme nuove e nuovi racconti in un processo di metamorfosi continua;
- di fronte ad un materiale o ad un oggetto decontestualizzato si fanno domande come: cosa è, come è fatto, da dove viene, cosa posso farne;
- un materiale di scarto ha un aspetto che può essere brutto, può essere un frammento, può essere lacerato, le sue proprietà producono emozioni che il corso ha fatto emergere per poter comprendere le reazioni umane di fronte alla diversità, alla disuguaglianza, all'ignoto;
- la conoscenza dell'oggetto in relazione al suo luogo di provenienza e alla sua appartenenza permette una analisi in chiave interculturale del rapporto oggetto-uomo-società.
Conosciuti i materiali si proce di volta in volta con la progettazione, ideazione e realizzazione di opere artistiche in forma individuale e di gruppo quasi ad effettuare un passaggio dalla naturalità al mondo della cultura in un contesto comunicativo in cui si riceve dagli altri e si trasmette agli altri. Gli oggetti e i materiali decontestualizzati ritrovano e ridefiniscono un nuovo contesto semantico.
Materiali, oggetti e composizioni, sono inseriti in un programma teorico che ha come riferimento l'arte contemporanea, l'antropologia culturale e la psicologia dello sviluppo. Queste discipline permettono ai partecipanti di comprendere i significati e i simboli legati alla relazione dell'oggetto/materiale con la vita dell'uomo per poterne trarre stimoli per l'elaborazione di un progetto didattico e pedagogico da rivolgere ai bambini.