Lettera alla mia amica Renata Beau Heros |
gli strascichi del sole aprono la notte le nuvole son liscie nella frescura della loro veste imporporata di mussola traforata mia madre aspetta alla porta bella come un sorriso ha sistemato delle tavole per accedere alla cucina l'acqua allaga il cortile la veranda solamente e' sollevata sulle pietre del focolare i miei occhi posano su mia madre uno sguardo di sogno le sue mani lavano i pesci e sbucciano l'aglio e le cipolle tagliano il gombo il suo viso sposa la chiara luce della sera che la bonta' addolcisce tranquilla la cucina ha la calma di una cappella nella pace invernale pesante di odori d'incensi vesperali appena il canto del muezzin e di un grillo che la pace risveglia al crepuscolo e il cuore di mia madre in tutta la casa madre eccomi piccolo fanciullo ai tuoi piedi fanciullo come i fanciulli ai piedi della croce la notte avanza su di un velo di tenerezza la mia anima si gonfia sotto il tepore della carezza sgocciolante parole di cantilene voluttuose le stelle sospirano come fantasmi notturni che portano i tempi delle radici del sonno fino al firmamento per illuminare gli uomini seminare il vento attraverso la luce il mio cuore traccia all'ombra della tua mano parole chiare parole di schiuma nella bellezza della sera *** nei rigagnoli d'acqua diaccia nel freddo grigio una piccola pioggia sul mio viso di fanciullo nero foglia morta di una fine d'autunno una pioggia fine vela il mio sogno opalizza la distanza dissolve i sogni e le menzogne la sua voce bagna il mio cuore di una tenerezza nuova nel freddo grigio di una pioggia fine una voce innocente parla alla mia anima ferita hai freddo se hai freddo torna a casa al tuo paese fa caldo al tuo paese la musica triste della pioggia come l'arpa Kora culla le immagini desolate della mia savana penetra nel villaggio dalle fonti essiccate dai campi secchi e denudati sotto il cielo arido la processione delle donne dalle calabasce vuote i pestelli fermi nel cavo del mortaio i focolari spenti tutte cose sufficienti a farmi inebriare di sete di pioggia gli uomini smuovono sotto i loro passi piu' vento che foglie morte gli alberi fra i rami piu' freddo che sorrisi non conosco che lo sguardo di un fanciullo limpido nel grigiore vagante a viso chiuso il mondo geme che mangia troppo poco, o niente affatto la stessa fame sulla stessa miseria sulla stessa morte una pioggia fine e triste fredda e grigia sulla mia maschera d'ebano il grigiore della sera sfuma la pianura al limitare della foresta disegna i contorni del sogno della realta' del genio della follia dell'amore dell'odio dopo la siccita' tutto muore le bestie le piante gli uomini e le nuvole passano svaniscono come la speranza nello spazio non un grano di pioggia da molte lune non un grano di pioggia da molti soli non un grano di pioggia l'uomo ha tradito la terra la terra la terra tradisce l'uomo l'uomo ha abbandonato la terra la terra abbandona l'uomo la terra vita la terra donna l'amore urge nel suo ventre bisogna lottare tutti i giorni bisogna amare senza tregua l'amore ve lo rende in lune e soli l'uomo ha tutto disboscato bruciata terra nuda orfano villaggio senza pieta' terra violata terra umiliata eppure era una buona terra una buona terra tutta nera e grassa del sudore del lavoro del rispetto dell'antico un rossore sale poco a poco nel cielo e spandendosi dissipa la notte terra terra nera di speranza tu tieni i frutti di vita sotto l'attesa della pena del dolore della morte al fremere vitale delle stagioni *** tutto all'orizzonte non era che luci e lusinghe ogni promessa strappata luci e lusinghe si confondono la mandria scende dalle colline alla stalla il cielo appannato i singhiozzi del vento i turbini di sabbia i tuoni i lampi la pioggia pesante a raffiche fitte contadini sorpresi bestie spaventate bambini gioiosi la terra impregnata felice gioiosa luminosa in ogni grano di pioggia arcobaleno in ogni grano di miglio tutte le illuminazioni era illusioni pioggia stella al limitare dei nostri campi oh cielo che importa il fosforo e la bauxite il rame il manganese che importa l'oro e il diamante la pioggia sola solo la pioggia fertilizza la terra la rende nutrice madre nutrice sposa generosa amante voluttuosa tenera sorella oh terra mia buona terra ti bacio la fronte l'ombelico gli occhi le labbra con le mie braccia morte le mie mani nude inutili con i miei piedi furtivi feriti sui tristi selciati delle metropoli eppure la terra era bella come il dorso dei cavalli la terra era bella come i seni nubili che accendono le notti di danza quando la luna illumina il sangue e i sensi oh terra vengo questa sera con il cuore dolorante di disperazione e del perdermi dove sono i miei tempi d'inverno divinita' dei boschi saccheggianti muti profanati oltraggiati sotto le loro spesse fronde di verzura di silenzio l'acqua era dolce abbondante tante lune e tanti soli fa ma mi sovviene mi sovviene delle donne dai panieri d'oro trabordanti di fasci di spighe di grano maturo mi sovviene delle lunghe file cinguettanti in pace felici lungo le risaie ricolme d'acqua come delle onde di un mare danzatore mi sovviene dei corpi fieri e ondulati le teste altere in carico del frutto umano del cuore degli uomini al lavoro lo splendore degli occhi penetrava la sera inondava la campagna di una luce dolce e tranquilla mi sovviene di mbayang mbayang la piu' bella bella come la terra di cui era fatta una cintura di perle le tintinnava sui fianchi dolce era la sua voce dolce era il suo corpo le mie mani ricordano ogni profilo mbayang mbayang mbayang il tuo nome sposa il ritmo del tempo del tempo che ci tiene e che ci separa del tempo che s'incurva si allunga si allunga si allunga alla cadenza infernale dell'assenza fuori la pioggia fine e grigia la pioggia triste penetra le carni le ossa e chiude il viso dolore di pietra freddezza di marmo cancellano la gioia sotto l'opulenza costruiscono la violenza delle anime e dei corpi sotto la siccita' l'aria pesante uccide i polmoni e i cuori immobile fantomatica nella notte la folla frettolosa scorre nel soffiare del vento riverberi illuminano tutte le angosce del paesaggio brumoso appese ai rami di alberi mitici nella sera esala un profumo di vetiver *** si' lo so lo so che ci sono odii piu' tenaci delle gramigne lo so che ci sono cani di tutte le sorti e di tutte le razze lo so che ci sono mari blu e mari grigi e mari rossi rossi di sangue e mari gialli di lacrime e so dei cieli pure dei cieli di notti stellate delle notti d'inchiostro dei cuori pure dei cuori di fanciulli dei cuori di speranza dei cuori di timore e dei cuori feriti ma non conosco parole oscure le parole che la mia mano traccia all'ombra del tuo cuore sono parole chiave di luce di sogno di speranza e di pace per aprire un mondo costellato d'amore *** cio' che mi resta di vita si trascina in questo mondo di bruttezze ma cosi' bello sul vento segni tradiscono il mio pensiero e i miei sentimenti con parole impotenti e fuggevoli poetiche politiche religiose parole di sotterfugio e parole di rifugio evanescenza delle parole e inanita' delle parole parole sempre tradite sempre ferite trasparenza ispirazione pensiero azione delle parole parole che fanno male parole che consolano parole di se stesso e dell'altro a volte oh parola tu abiti tutti i venti tu conosci tutti i cuori tutte le piogge e tutte le lingue e ogni sera all'ora del sole ogni mattina all'ora della sete ogni stagione all'ora della pena su tutte le bocche e sotto tutti i cieli tu divaghi vaghe onde e ricominci tu alimenti tutte le fonti visiti tutte le capanne nutri tutte le anime estingui tutte le seti porti alla luce tutti i dolori oh parola discorso nel deserto del mio vagare *** quale respiro svestira' il mondo dalle ombre immense scese sulla luce quale respiro svestira' il mondo dal grande silenzio di gelo ai cieli delle nostra angosce al limitare dei nostri sogni quale respiro svestira' il mondo dell'odio immondo che innonda la terra che innonda il mare che innonda il cielo il cuore la ragione quale respiro immenso svestira' il mondo della cieca violenza vile brutale nutrita dalla vilta' oh respiro devastatore soffio purificatore tempesta uragano impetuoso respiro fecondante fonte fuoco di vita fuoco di morte saggezza semplicita' alleanza dell'acqua e del fuoco del pane e del vino passioni luminose sogni gioiosi delle nostre notti respiro palpitante di verita' di amori sospeso ai rami di alberi stellati gioia del povero cuore del giusto diritto del debole terra terra rossa del sangue dei tuoi figli respiro respiro tenero respiro madre respiro dei nostri frutteti delle nostre foreste rinverdite respiro dei sordi che sentiranno respiro dei ciechi che vedranno respiro degli uomini liberati dalla notte la notte mortale dell'orgoglio e della paura respiro di terra e di cielo riconciliati la pioggia cadra' cadra' sulla semente luminosa della terra nutriente *** terra di cita spumeggiare di colori immensita' ricominciata miraggio luce d'astate il sole trascina la schiuma sul granito di luminosita' sommerse profumo tepido del tuo sguardo su ogni ondata i colori del tempo ritmano l'ombra spiegata ramo della notte e del mattino di un'altra verita' siamo cosi' soli insieme mi sono svegliato nei dintorni del tuo viso giardino delle tue erbe folli delle gallette dei tuoi occhi sul sorriso di sabbia il rumore della tua voce ombre dolci io dimoro nella tua chiarezza l'inverno e la primavera evolvono l'estate nelle vene della terra tutta la notte ho portato l'alba alle latitudini dove vivi tu tutta la notte la carezza del mattino sui tuoi solchi tutta la notte le luci dalle capanne fino ai mattini delle consacrazioni eppure l'amore era chiaro come un giardino di carne l'amore era chiaro nei nostri due corpi insieme *** questa sera voglio cantare il vigore delle piante l'ardore della pioggia del tempo d'inverno danzare l'antica liturgia sposare volute e concavita' sciogliere la terra dalle braccia arcuate dei silenzi sospesi alle parole di selce nelle nervature dell'eta' questa sera voglio danzare la danza degli iniziati sui cammini impediti le ombre delle luci sparse le cascate dei grandi fiumi sulle pietre indolenzite e le piaghe aperte dei grandi alberi sradicati sotto la pioggia nel fervore del vento li sai i tempi delle eclissi la durata delle lune piene la deviazione delle onde l'evanescenza della sabbia l'oro della marea l'amore della schiuma sul granito nel loro mormorio segreto il giorno canta all'alba la luce nasce da quel canto traccia nel cielo i colori del mio sangue le tue gambe d'avorio la loro insenatura di seta di tenero ardore portami dove vanno i pesci migratori tu iscrivi l'amore in tutti i tuoi passi dal fiume allo sbocco dell'oceano all'orizzonte dagli orizzonti ermetici confondere l'aurora con il tramonto al risveglio della vita con uno sguardo perlato del raggio verde portami dove vanno i colori migratori nelle loro spaccature di luce Charles Carrere |
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